Castel Sant’Angelo

Castel Sant’Angelo continua a essere un monumento ben conservato, nonostante sia molto antico, molto visitato dai turisti, ma anche dai romani, e vivace dal punto di vista delle iniziative organizzate al suo interno. Da diversi anni durante l’estate diventa palcoscenico di eventi organizzati nell’ambito dell’Estate romana come concerti, spettacoli teatrali, mostre o suggestive visite guidate notturne.

Contrariamente a quanto si possa immaginare guardandolo, questo edificio imponente ha accompagnato la storia di Roma dal 123 d.C. circa, quando fu costruito come mausoleo dell’imperatore Adriano e della sua famiglia, subendo variazioni, ristrutturazioni e ampliamenti nelle diverse epoche storiche. Continuò ad avere la funzione di luogo di sepoltura anche per gli imperatori successivi ad Adriano, fino all’epoca di Caracalla (217 d.C.).

La funzione di questo monumento cambiò intorno al 403 d.C., quando fu trasformato in fortificazione inclusa nelle mura aureliane, destinata a proteggere la città dalle incursioni di eserciti ostili.

Castel Sant’Angelo come roccaforte della cristianità

L’inizio del dominio pontificio di Castel Sant’Angelo, strategicamente vicino a San Pietro, risale al periodo del pontificato di Gregorio I Magno (590-604) e si attribuisce alla leggendaria apparizione dell’arcangelo Gabriele nell’atto di riporre la spada nel fodero (così come è rappresentato nella statua che sovrasta il Castello), simbolo della fine dell’ira di Dio, che avrebbe portato alla cessazione della peste.

Nell’arco del Medioevo le diverse famiglie baronali che si susseguirono nel dominio di Roma, si contesero il possesso del Castello. Intorno all’anno Mille passò alla famiglia Crescenzi e nel 1082 venne usato come rifugio, per due anni, da papa Gregorio VII costretto a fuggire dal Vaticano invaso dalle truppe dell’imperatore Enrico IV.

Dalla fine del XII secolo e per tutto il secolo successivo, il controllo del Castello passò alla potente famiglia Orsini e papa Niccolò III, suo esponente, lo scelse come residenza. Lo fece restaurare e fece fare alcune variazioni fra cui inglobare in un blocco quadrato, costruito sulla sommità del Castello, le antiche strutture romane. A questo periodo risale anche la costruzione del famoso Passetto di Borgo, realizzato sulle mura di Leone IV per collegare il Castello al Vaticano.

Durante il periodo di esilio del papato ad Avignone (1305-1379), il Castello fu saccheggiato e la maggior parte delle strutture marmoree furono pesantemente danneggiate. Nel 1367 papa Urbano V pose fine all’esilio avignonese della Curia, ma solo dopo aver ottenuto le chiavi di Castel Sant’Angelo. Da questo momento furono fatti numerosi interventi di restauro e modifiche a livello strutturale per renderlo una vera e propria roccaforte, sicura sul piano difensivo e accogliente come residenza.

I papi successivi continuarono a commissionare numerosi interventi e migliorie a vari artisti del calibro di Bramante (che all’inizio del Cinquecento costruì la loggia frontale nella parte alta su commissione di Giulio II) e del Bernini (che nella seconda metà del Seicento fu incaricato da Clemente IX di occuparsi delle statue degli angeli poste ai lati del ponte) solo per fare alcuni nomi.


Castel Sant’Angelo come fortezza

Essendo il Castello una struttura fortificata, considerata inespugnabile, fu destinata a custodire al suo interno l’Archivio e il Tesoro del Vaticano, ma divenne anche un luogo di detenzione. La Sala della Giustizia era il tribunale nel quale venivano giudicati i prigionieri, fra cui figure illustri come Benvenuto Cellini (detenuto in queste carceri per più di un anno), Beatrice Cenci (mandata al patibolo insieme ai familiari per l’uccisione del malvagio padre). Qui fu decisa anche l’atroce fine di Giordano Bruno, destinato al rogo.

Il Museo

Castel Sant’Angelo oltre a essere un monumento storico, ospita al suo interno numerose e variegate collezioni che risalgono a diversi periodi storici. Parliamo di dipinti, sculture, collezioni di armi antiche e moderne, cimeli storico-militari. Le collezioni riconducibili alla gestione militare del museo sono rimaste fino agli anni Settanta del Novecento, per lasciare poi il posto a manufatti, fra i quali la collezione di ceramiche (appartenenti al XV-XVIII secolo) e a sculture medievali e moderne. Oltre alle esposizioni permanenti, nell’arco dell’anno nel museo vengono allestite mostre temporanee, fonte di attrazione per i numerosi turisti che visitano questo affascinante monumento poliedrico.

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